Vino miscelato spacciato per Vermentino e Cannonau, scoperta maxi truffa

2' di lettura 13/09/2023 - Scoperta dalla guardia di finanza una rilevante frode nel settore vitivinicolo compiuta da un’azienda agricola del Nord Sardegna produttrice di famosi vini certificati sardi.

Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Sassari, unitamente ai funzionari del Dipartimento dell’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e della Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari – ICQRF Sardegna e ai carabinieri di Sassari, coordinati dalla Procura di Tempio Pausania, hanno scoperto una rilevante frode nel settore vitivinicolo compiuta da un’azienda agricola del Nord Sardegna produttrice di famosi vini certificati sardi.

Le indagini sviluppate dal Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Sassari hanno permesso di riscontrare l’utilizzo di documenti di trasporto artefatti e la contabilizzazione di fatture emesse da soggetti economici compiacenti attestanti forniture di ingenti quantitativi di cosiddetta “uva e vino di carta” in realtà mai avvenute in relazione alle quali è stata contestata l’imposta sul valore aggiunto sottratta a tassazione.

L’attività ha consentito inoltre di accertare la produzione e vendita di prestigiosi vini con indicazione geografica tipica e denominazioni di origine controllata e garantita riferibili al Vermentino di Sardegna e/o di Gallura, Cannonau e Monica di Sardegna, Isola dei Nuraghi mediante la creazione contabile di partite di vino sostituito fisicamente da prodotto proveniente da aree del territorio nazionale estranee ai rispettivi disciplinari, come rilevato dai carabinieri della Compagnia di Bonorva a seguito dei controlli eseguiti sull’effettività delle operazioni di trasporto.

Il prodotto vitivinicolo così miscelato veniva, dallo stesso produttore, certificato DOC/DOCG/IGT e venduto non solo ai clienti finali ma anche sfuso a numerose aziende sarde del comparto compromettendo irrimediabilmente, anche prodotti che sarebbero stati da considerarsi genuini, con effetti di alterazione potenzialmente esponenziali in termini produttivi.

Complessivamente i finanzieri hanno calcolato un profitto indebitamente conseguito dalla sola azienda ispezionata pari a quasi 3 milioni di euro nell’ultimo triennio. I 2 amministratori della società sono stati denunciati per dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, frode in commercio aggravata e contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari unitamente agli 8 titolari delle cantine fornitrici per emissione di fatture per operazioni inesistenti.

È stato inoltre disposto ed eseguito il sequestro preventivo dell’importo delle somme di denaro frutto della frode e dell’indebito risparmio d’imposta nonché del vino ancora in giacenza presso l’impianto di produzione ottenuto dalla miscelazione di prodotto proveniente da altre regioni del meridione pari a circa 5000 ettolitri di vino per un valore commerciale stimato in oltre 1,5 milioni di euro.

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di Redazione





Questo è un articolo pubblicato il 13-09-2023 alle 16:28 sul giornale del 14 settembre 2023 - 24 letture

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